IL POPOLINO
Il popolino smentisce,
non capisce,
porta a sua discolpa
l’irresponsabilità.
Il popolino si estranea,
si attiene
al copione piccolino.
Il popolino vota con sdegno,
elegge, ma
governa chi ha il potere senza controllo.
Il popolino dice,
blatera
sotto le zampe di un coleottero.
Il popolino incide,
fa
come se fosse pagato a cottimo.
Il popolino è l’architrave della nazione,
il do di petto del comandante,
è le facce,
tante,
della stessa medaglia.
È la medaglia del disonore,
medaglia pianta,
medaglia prona
che ci circonda.
Il popolino fa numero
ma
non farà mai,
in nessun caso,
persona.
SOTTO LA FRONTE DI ALCUNI
Ma come si ambientano bene
quelli che non sanno,
come schiaffeggiano la meraviglia,
come sotterrano il mondo intero.
IL PIACERE
Tanto mi piacerebbe trovare la pace,
placare domande,
ossessive risposte.
Tanto vorrei trovare il riposo
oltre le menzogne
di ombre alle calcagna.
Tanto vorrei incontrare il sorriso,
presente su pagine semplici attuali,
dolcezza nell’animo quieto e sereno,
nessuna mancanza di cose esteriori.
Che fate? Vivete.
Che fate? Niente.
Non si può costringere la mente
in ventiquattro ore.